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Camera con vista o restanza obbligata?

Postazioni di clausura e connettività più o meno efficiente, prospettive chiuse da infissi e monitor hd, distanziamento sociale e strumenti collaborativi…

… come cambia il nostro lavoro nel tempo del Covid? Ancora è presto per dirlo, ci abbiamo provato qui a parole e abbiamo sentito il bisogno di documentarlo qui per immagini.

Ognuno di noi ha ripreso la propria postazione di lavoro e ciò che vede dalla finestra più prossima. Ognuno di noi ha arredato la sua costrizione all’isolamento e condiviso la propria intimità domestica violata con il lavoro.

19 postazioni di clausura, 19 affacci al mondo esterno, 1 studio diffuso in tempo di quarantena. Guardando queste immagini accade che istintivamente andiamo alla ricerca di quei piccoli dettagli che ci aiutano a stare insieme:

  1. il calendario disegnato a mano di Livia,
  2. l’assenza metafisica degli oggetti da compagnia di Dario,
  3. la pulizia in bianco e nero di Zane,
  4. il feticismo degli oggetti di Alex,
  5. l’accumulo disordinato di Michele,
  6. l’essenziale svizzero e materico di Andrea,
  7. la simmetria di Christian,
  8. l’accumulo quasi ordinato e polimaterico di Beppe,
  9. la luce, le piante e i giradischi di Giacomo,
  10. tre schermi! Ma mancano le briciole di carta di Edo?
  11. la scoperta del pollice verde nascosto di Jessica!
  12. Matteo ha un gatto.
  13. cos’è il pallino rosso sospeso tra la tecnologia di Leo?
  14. il legno e la natura di Simona. Ma che ci fa con i CD?
  15. cosa nasconde Nicolò tra i monitor?
  16. sarà comodo il divano da lavoro di Simi?
  17. Giulio ha un panda rosso?
  18. la tipografia di Antonio ha coinvolto anche il gatto?  
  19. il grafico pompiere.

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Dr. Strangework. Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare il lavoro remoto